sabato 12 marzo 2016

Forti del Rajasthan, I parte

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Il Chittorgarh Fort
Il Rajasthan è uno stato dell’India del nord, con una popolazione di circa 74 milioni di abitanti ed una superficie di 342,239 km2, quindi di poco superiore all’Italia (301,338 km2).
Letteralmente il nome significa “La terra dei Re” (da raja, re, e sthan, luogo), a causa del fatto che storicamente questa regione è stata divisa in vari principati governati da monarchie indipendenti.
In realtà molti di questi piccoli o grandi regni sono stati a lungo “vassalli” di più potenti sovranità, come quelle dei vari invasori mussulmani in epoca medioevale e successivamente l’Impero Britannico, e persero definitivamente ogni autorità nel 1947 con l’indipendenza dell’India, l’unificazione del paese e l’abolizione dei titoli nobiliari.
In maniera per certi versi simile a quello che accadde in Italia, sebbene la suddivisione in piccoli stati fu militarmente un enorme svantaggio nel contrastare gli invasori stranieri, allo stesso tempo questo favorì una notevole caratterizzazione culturale, nonché ricchezza artistica.
Grazie a questo, oggigiorno il Rajasthan è uno degli stati indiani più visitati ed apprezzati dai turisti stranieri, ricco in particolare di numerosi tipi di fortezze, tanto che forse si potrebbe ribattezzare “La terra dei forti”.
La maggior parte delle più grandi città rajasthane è infatti dotata di un forte, di solito con un travagliato passato e di notevole pregio artistico, ma sono anche numerose le fortezze situate in luoghi più o meno abbandonati, spesso in aree particolarmente suggestive.
Un gruppo di sei fa parte del sito dell’UNESCO chiamato “Hill Forts of Rajasthan” e comprende: il Chittorgarh Fort, il Kumbhalgarh Fort, il Ranthambore Fort, il Gagron Fort, l’Amber Fort ed il Jaisalmer Fort.
I primi 3 sono descritti in questa prima parte, gli altri 3 nella seconda, infine nella terza tratteremo altri 3 forti rajasthani che meritano senz’altro una menzione.

Il Chittorgarh Fort, situato nell’omonima città, è uno dei più antichi ed il più esteso tra i forti del Rajasthan.
La sua costruzione fu iniziata nel VII secolo d.C. e rimase inviolato fino al 1303 quando fu assediato e conquistato dall’allora Sultano di Delhi, Alauddin Khilji.
Successivamente subì altri due importanti assedi e sconfitte: il primo nel 1535 da parte di Bahadur Shah, Sultano del Gujarat, il secondo nel 1567 da parte dell’imperatore moghul Akbar, che danneggiò il forte a tal punto da decretarne la fine dell’importanza politico-strategica.
A parte saltuarie e parziali occupazioni per servizi secondari all’interno dell’Impero Moghul, venne sostanzialmente abbandonato fino ai primi del ‘900 quando l’amministrazione inglese decise di salvaguardarne il valore artistico.
Che è davvero notevole, visto che, oltre alle possenti mura lunghe ben 13 km, che delimitano tutto l’altipiano sul quale sorge, sono presenti: 7 grandi porte, 2 elaborate torri commemorative, numerosi palazzi tra cui 4 grandi complessi, 19 templi principali e almeno 20 specchi d’acqua, tra vasche e pozzi di varie dimensioni.

Il Kumbhalgarh Fort deve il nome al suo fondatore, Rana Kumbha, che regnò sulla regione tra 1433 e il 1468, ed al quale si deve anche la costruzione della Vijay Stambha, una delle due torri commemorative del forte di Chittorgarh appena descritto.
Situato sulla cima di una collina a 1.100 m s.m.l., il Kumbhalgarh Fort è protetto da mura lunghe ben 36 km, considerate le seconde al mondo in lunghezza dopo quelle che compongono la Grande Muraglia Cinese.
Impressionante è anche il portale d’accesso, protetto da due tozze torri, mentre all’interno, oltre a vari complessi di palazzi, trovano posto decine di templi e santuari, di cui molti dedicati ai 24 tirthankar (profeti), della religione jaina.
Purtroppo si trova in una zona piuttosto remota, lontano dai più noti centri turistici del Rajasthan, quindi il Kumbhalgarh Fort non riceve l’attenzione che meriterebbe.

Il Ranthambore Fort, si trova all’interno dell’omonimo Parco Nazionale, noto per essere uno dei più grandi dell’India e per l’alta probabilità di avvistare qualcuna delle 64 tigri che lo abitano (al censimento del 2014).
La costruzione del forte fu iniziata alla fine del X secolo e fin dai primi anni si rivelò un’importante fortezza nella difesa dell’India centrale contro le invasioni mussulmane, la prima della quali avvenne già nel lontano 1192 da parte del potente sovrano afghano Mohammed di Ghori.
Da quel momento in poi il forte di Ranthambore è stato teatro di numerosi assedi e battaglie, finché non fu definitivamente conquistato dall’imperatore moghul Akbar nel 1569.
Quindi venne affidato alla famiglia reale dei Kachwaha che regnava dalla città di Amber e si era sottomessa ad Akbar, ed entrò a far parte dello stato di Jaipur, i cui maharajà lo utilizzarono come base per le fruttuose battute di caccia nella zona.
Costruito prevalentemente in pietra, artisticamente il Ranthambore Fort ospita vari palazzi, collegati da sentieri lastricati, padiglioni, portali e templi, che seppur siano spesso piuttosto danneggiati, grazie alla posizione nei pressi della giungla ed a numerose aree parzialmente invase dalla vegetazione, offre degli scorci davvero suggestivi.

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