domenica 31 luglio 2016

Le banconote indiane, II parte

Dopo i tagli da 1000, 500 e 100 rupie (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/le-banconote-indiane-i-parte.html), veniamo alle banconote di valori minori, sempre in ordine decrescente, da 50, 20, 10, 5, 2 e 1 (seppur le ultime due non vengono più stampate dall’uscita della “serie Gandhi” nel 1996).

La banconota da 50 rupie propone l’enorme palazzo circolare sede del Parlamento Indiano, con tanto di bandiera centrale al vento; artisticamente piacevole, ma il tono sembra eccessivamente patriotico.
Altro piccolo particolare, nonostante l’indiscussa utilità del taglio, la banconota da 50 rupie è una delle più rare e quelle poche che si incontrano sono spesso in pessime condizioni.


La banconota da 20 rupie, solo leggermente meno rara di quella da 50, si distingue per il suo vistoso colore rosso chiaro e per la piacevole raffigurazione di una spiaggia di Kovalam, nel Sud del paese, con tanto di palme a fare da cornice.
Purtroppo però, il colore stona con il contesto marinaro: buona l’idea della banconota rossa, buona l’idea della spiaggia e delle palme, ma messe insieme ne perdono entrambe.

Sempre meglio della marroncina banconota da 10 rupie che, oltre all’anonimo colore, propone una sovrapposizione di immagini con al centro una tigre, ai suoi lati un elefante ed un rinoceronte di profilo, e dietro una strana composizione floreale.
Va apprezzato lo sforzo, ma forse un’immagine.più “pulita” avrebbe reso meglio: inutile paragonare i disegni degli animali di questa banconota indiana, con quelli meravigliosi delle banconote nepalesi (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/02/banconote-nepalesi.html).

La banconota da 5 rupie, di un gradevole verde chiaro, propone invece un piacevole paesaggio agricolo con un trattore in primo piano e un grande sole arancione che albeggia all’orizzonte.
Nella penultima serie, al posto della foto di Gandhi, vi era disegnato il simbolo dell’India, il famoso capitello della Colonna di Ashoka (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/02/limperatore-ashoka.html), che raffigura i quattro leoni schiena contro schiena (quindi se ne vedono solo tre), sopra ad un abaco dove è scolpita la ruota del dharma (etica buddista) a 24 raggi, il simbolo circolare che compare anche al centro della bandiera indiana.

Oltre a queste banconote, esclusi i “moderni” tagli da 1000 e 500 reperibili solo nella “serie Gandhi”, è ancora possibile trovare dei pezzi di serie precedenti, che hanno un carattere decisamente più esotico, tale che, seppur non siamo propriamente dei collezionisti, nell’arco degli anni ne abbiamo conservate alcune di piccolo taglio (10, 5, 2 e 1 rupia), proprio per la loro bellezza ed originalità.
Una delle più esotiche è sicuramente la quart’ultima serie delle banconote da 10 (oggigiorno quasi introvabile sul mercato), dove le varie sfumature di marrone e qualche tocco rosato si integrano perfettamente con le eleganti scritte e le elaborate decorazioni, mentre la raffigurazione del donghi, una tipica imbarcazione a vela locale, gli dona uno splendido tocco che rimanda al passato.

La penultima serie da 5 rupie, prima della “serie Gandhi”, come detto presenta il capitello di Ashoka, con la caratteristica che talvolta il capitello è rosso ed il suo contorno verde, talvolta il contrario, e a giudicare dalle condizioni dei pezzi che possediamo, le prime dovrebbero essere le più datate.

La penultima serie di banconote da 2 rupie, di un gradevole rosso chiaro, è anch’essa piuttosto esotica, grazie ai numerosi ghirigori ed alla riproduzione di una tigre in posizione dominante sulle zampe anteriori e con la fauci spalancate.
Anche quella dell’ultima serie (prima di quella di Gandhi, nella quale, come già accennato, le banconote da 1 e 2 rupie furono eliminate), è molto elaborata, soprattutto sul lato principale, dove viene segnalata la valuta, ricco di fitte decorazioni di colore rosso chiaro e verde.

Infine veniamo alla banconota più esotica e “tenera”, quella da 1 rupia, non solo per l’ormai scarso valore, ma perché rappresenta un’era ormai lontanissima, come traspare chiaramente dalle caratteristiche di queste storiche banconote, ad esempio, le ridottissime dimensioni (6 x 9,5 cm).
Le ultime due serie, di cui possediamo alcuni esemplari, raffigurano anche l’equivalente moneta per cui è possibile sapere l’anno di emissione.
Emblematica è sicuramente una logora e lurida banconota, della penultima serie, spezzata in due ed attaccata con la pece, che riporta la storica data del 1968, e dove non vi è nessun disegno particolare ma semplicemente la cifra 1 e la scritta One Rupee.
Sempre meglio della serie successiva stampata fino al 1996, dove l’esoticità è stata drammaticamente rovinata dal disegno di una piattaforma petrolifera, chiaro simbolo dell’avanzare della modernità.

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