giovedì 30 giugno 2016

Il fiume Yamuna

Il fiume Yamuna, talvolta scritto anche Jamuna, con un percorso superiore ai 1.300 km è il più grande affluente del Gange (http://informazioniindiaenepal.blogspot.com/2016/03/il-fiume-gange.html).
Come tutti i fiumi dell’India riveste una notevole importanza per la religione indù, seconda solo al sacrissimo Gange, nel quale si immette nell’altrettanto sacra città di Allahabad, nello stato dell’Uttar Pradesh (http://informazioniindiaenepal.blogspot.com/2016/02/lo-stato-indiano-uttar-pradesh.html).

Daniell Hindu temples.jpgAnticamente, nella letteratura vedica, la divinità femminile Yamuna veniva chiamata Yami e la sua figura era legata al culto di Surya, il Sole, suo padre, e al dio della morte Yama, suo fratello, mentre più recentemente, nella letteratura puranica, hanno assunto maggior rilievo le vicende legate alla mitologia del dio Krishna, il quale, come vedremo più avanti, trascorse gran parte della sua giovinezza in un’area bagnata dallo Yamuna.
Iconograficamente la dea viene rappresentata come una sorridente signora che regge in mano una brocca d’acqua, seduta sopra ad una tartaruga, il suo veicolo.

Geograficamente il fiume Yamuna nasce dal ghiacciaio Yamunotri, situato a circa 6.300 m s.l.m., nelle remote regioni himalayane dello stato indiano dell’Uttarkhand, che già ospitano la non lontana sorgente del Gange.
Scendendo velocemente sotto forma di un piccolo torrente di montagna, a circa 3.200 metri di altitudine, incontra il primo paese, chiamato Yamunotri, come il già citato ghiacciaio ed il tempio che vi è ospitato, dedicato chiaramente alla dea Yamuna.
Per i successivi 200 km circa, il fiume Yamuna continua la sua discesa attaversando piccoli villaggi di montagna ed aumentando la sua portata grazie all’immissione di numerosi piccoli corsi d’acqua, fino a giungere a Paonta Sahib, a circa 400 m s.l.m., piccola città industriale nota per essere stata fondata, verso la fine del XVII secolo, dal decimo maestro della religione Sikh, Guru Gobind Singh, al quale è dedicato un grande ed attivo Gurudwara (tempio sikh).

Raggiunta la pianura, fin lì con un piacevole percorso, iniziano i problemi per lo Yamuna, legati all’eccessivo sfruttamento delle sue acque e ad un devastante inquinamento.
Dopo aver superato alcune dighe, costruite per deviare l’acqua in grandi canali per l’irrigazione, lo Yamuna è costretto ad attraversare per intero la capitale indiana Delhi, un agglomerato urbano abitato da più di venti milioni di persone.
Considerando le poco rispettate leggi riguardo l’inquinamento industriale, la nota carenza, in India, di adeguati sistemi fognari e costituendo circa il 70% delle risorse idriche della città, superata Delhi lo Yamuna è in condizioni davvero pietose.
Come unica nota storico-culturale di un certo rilievo, sulle sponde dello Yamuna a Delhi si trova il Raj Ghat, un antico ed ancora attivo campo crematorio, trasformato oggi in un grande e ben curato giardino dove sono collocati numerosi memoriali di importanti personalità politiche indiane che sono state cremate in questo luogo, tra cui i più noti: Mohandas Gandhi, Jawaharlal Nehru e Indira Gandhi.

Per fortuna, superata Delhi, per circa 140 km lo Yamuna non incontra altre grandi città fino ad arrivare nella regione del Brajbhoomi, una grande area geografica considerata il luogo dove nacque e trascorse l’infanzia il dio Krishna.
Tra i vari posti sacri di quest’area, il villaggio di Vrindavan è forse il più importante per la presenza di numerosi templi, nonché suggestivi ghat sul fiume Yamuna, in un contesto bucolico piuttosto piacevole.
Dopo una decina di chilometri si incontra la città di Mathura con una popolazione di circa 350 mila abitanti e dedicata al dio Krishna, che pare sia nato proprio in questo luogo.
Importante centro buddista fino a circa l’VIII secolo, quando il buddismo venne soppiantato dalla rinascita induista, nella sua lunga storia Mathura subì numerosi saccheggi e distruzioni da parte degli invasori mussulmani, iniziando col terribile condottiero afghano Mahmud di Ghazni nel 1017 e finendo con l’imperatore Moghul Aurangzeb nella seconda metà del XVII secolo.

Superata quest’area lo Yamuna giunge ad Agra, famosa per il Taj Mahal, ma anche per il traffico e l’inquinamento.
Originariamente il corso dello Yamuna passava proprio sotto alle mura del grande forte cittadino, per poi compiere una grande curva ed andare a bagnare la parte posteriore del Taj Mahal, e seppur al giorno d’oggi il suo corso si sia leggermente allontanato, grazie a questi due pregevoli monumenti lo Yamuna ad Agra offre degli scorci particolarmente suggestivi.
Il danno ecologico nell’attraversare questa città è leggermente minore del passaggio di Delhi, visto che la popolazione stimata attualmente non supera i due milioni di abitanti.

Ad una settantina di chilometri da Agra, in un piacevole contesto bucolico, lo Yamuna incontra il paesino di Bateshwar, sacro sia agli indù che ai seguaci della religione Jaina.
Qui, sulla sponda del fiume, sono stati costruiti dei lunghi ghat sormontati da una serie di templi dedicati a Shiva, che pare abbia trascorso del tempo in questo posto a meditare.
L’importanza religiosa di Bateshwar per la religione Jaina in realtà non è legato al fiume Yamuna, bensì al fatto di aver dato i natali a Neminath, il 22esimo tirthankar (profeta) jainista, ed al quale è dedicato un interessante complesso di templi situato sulle vicine colline.


Negli ultimi 400 chilometri il fiume Yamuna attraversa piccole cittadine e villaggi piuttosto remoti fino ad arrivare nella grande città di Allahabad dove si immerge nel Gange presso l’importante e sacra confluenza, detta dal sanscrito sangam, al quale abbiamo dedicato un posto specifico (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/06/il-sangam-ed-i-mela-di-allahabad.html).

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