lunedì 8 agosto 2016

Le monete indiane, I parte

Dopo aver affrontato, in un paio di post precedenti (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/le-banconote-indiane-i-parte.html, http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/le-banconote-indiane-ii-parte.html), l’argomento delle banconote indiane, veniamo quindi alle monete.
Al giorno d’oggi le zecche indiane, ben quattro a Mumbai, Kolkata, Hyderabad e Noida (vicino alla capitale Delhi), ufficialmente emettono monete da 50 paisa (mezza rupia), 1, 2, 5 e 10 rupie.
Se le banconote in circolazione sono ormai quasi tutte della monotona “serie Gandhi”, le monete invece sono presenti con numerossisime serie e variazioni, grazie ad almeno tre fattori: prima di tutto la durata della vita delle monete che è di gran lunga maggiore di quella dei pezzi cartacei, per cui è possibile trovare ancora molte serie vecchie (addirittura di circa 40 anni).
Secondo, le monete vengono spesso utilizzate per celebrare delle date importanti, sia in onore di personaggi illustri o importanti istituzioni, sia per campagne sociali, per cui presentano talvolta design originali.
Terzo motivo della notevole varietà delle monete indiane, negli ultimi anni, dal 2005, sono uscite due nuove serie, poco prima della storica introduzione del simbolo internazionale della rupia, dopo la quale quindi ne è comparsa subito una terza serie che lo illustrasse.
Come nel caso delle banconote, anche per la descrizione delle monete ci possiamo affidare ad una piccola ma variegata collezione personale nei pezzi da 50 paise, 1, 2 e 5 rupie.

Le monete da 50 paise (o mezza rupia, visto che ci vogliono 100 paise per farne 1) ormai hanno quasi perso ogni significato economico ed il loro utilizzo sul mercato è riservato principalmente all’acquisto e la vendita dei giornali, che spesso hanno prezzi frazionati come 2,5 o 3,5 rupie.
Nella nostra collezione possiamo “vantare” una consumatissima moneta da 50 paise, del 1972, dedicata ai 25 anni dell’Indipendenza dell’India (utile quindi storicamente per far risalire la data di nascita dell’India al 1947), oppure una moneta del 1984 emessa in memoria della morte di Indira Gandhi.
La penultima serie da 50 paise emessa dal 1988, prevede invece il famoso capitello di Ashoka (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/02/limperatore-ashoka.html) e la cifra sullo stesso lato, mentre dall’altra parte si trova un cartina dell’India con davanti il grande palazzo circolare sede del Parlamento Indiano (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/08/la-citta-di-delhi-ii-parte.html).
Nel 1997, per celebrare i 50 anni dell’Indipendenza, fu emessa una moneta da 50 paise nella quale viene ritratto Gandhi con il bastone e dietro alcune persone, in posizione molto simile al monumento della marcia del sale ritratto dietro alle banconote da 500 rupie.
Infine, nella cosiddetta “serie della mano” del 2011, dove la cifra viene rappresentata appunto anche da una mano, la moneta da mezza rupia prevede un pugno chiuso, con a fianco il numero 50.
Nelle ultime due serie il materiale è il classico acciaio ferroso inossidabile, mentre quelle precedenti sono in cupro-nickel ed infatti non vengono attratte dalle calamite.

Lo stesso discorso sul materiale può essere fatto per introdurre le monete da 1 rupia, in cui i grossi esemplari degli anni ‘70 e quelli più piccoli degli anni ‘80 sono in cupronickel, mentre successivamente è stato introdotto l’acciaio ferroso inossidabile.
I disegni però, fino al 2005, sono grossomodo gli stessi: da un lato il numero 1, con sopra la scritta rupia in devanagari, ai lati due spighe di grano e sotto la scritta rupia in inglese; sull’altro lato al centro il capitello di Ashoka e ai lati la scritta India, sia in devanagari che in caratteri latini.

Come anticipato, nel 2005 è iniziata una piccola rivoluzione delle monete indiane, partendo da una serie, limitata ai tagli da 1 e 2 rupie (il pezzo da 5 pare sia stato emesso solo formalmente vista la sua totale assenza sul mercato), ed emessa fino al 2008, introdotta per utilizzare il materiale riciclato da vecchie monete delle quali il valore era inferiore a quello effettivo del materiale.
Quella da 1 rupia sul lato principale è divisa in 3 sezioni da due linee parallele: in quella superiore vi è scritto India nelle due lingue ufficiali (hindi e inglese), al centro si trova il capitello di Ashoka e il numero 1, e nella sezione inferiore la data d’emissione; sull’altro lato, leggermente decentrata, si trova una croce con 4 puntini, uno per ogni angolo e la scritta 1 rupia di nuovo in entrambi i caratteri.

Dal 2007 è uscita invece la “serie della mano”, che sul lato principale è identica alla precedente, escluso il fatto che manchi il numero 1, che compare invece dall’altra parte insieme ad una mano col pollice verso.
Infine, con l’introduzione del nuovo simbolo internazionale della rupia, nel 2011 è uscita una serie molto semplice, dove compare appunto il simbolo, con sotto il numero 1 e la data, e ai lati una semplice ma piacevole composizione floreale; mentre sul lato opposto è tornato lo stesso motivo delle monete più vecchie, il classico capitello di Ashoka.

Venendo alla monete celebrative, i pezzi da 1 propongono numerosi spunti socio-politici: nel 1987 è stata emessa una serie dedicata ai piccoli coltivatori, dove vengono ritratte due contadine che raccolgono il riso, e al centro il simbolo della FAO, promotrice della campagna.
L’anno successivo, 1988, fu invece la volta della campagna a favore delle coltivazioni attraverso l’acqua piovana (in inglese rainfeed farming), di nuovo promossa dalla FAO, e dove viene raffigurata una donna con in mano alcuni fiori mentre, sullo sfondo, oltre a una piccola mucca al pascolo, vi sono alcune nuvole che lasciano cadere la pioggia sulle montagne.
Nel 1989 è stata prodotta una serie col profilo di Jawaharlal Nehru, in onore della sua nascita, e nel 1991 una serie con un ritratto di Rajiv Gandhi, di tre-quarti, in memoria della sua morte.
Del 1992 possediamo ben due pezzi celebrativi: il primo riguarda la giornata mondiale del cibo, promossa dalla FAO, dove opportunamente vengono ritratti alcuni generi alimentari; mentre una seconda moneta da 1 rupia era dedicata al 50imo anniversario del movimento “Quit India” (Lasciare l’India) che portò, alcuni anni dopo, all’indipendenza del paese dagli inglesi.
Nel 1997 una serie di monete è stata dedicata alla ex-prigione (ora museo nazionale) di Port Blair, la capitale delle remote isole Andamane, dove gli inglesi confinavano a dissidenti indiani: iniziata la costruzione nel 1896, la moneta dovrebbe festeggiare i 100 anni dalla fondazione.
L’ultimo pezzo da una rupia della nostra raccolta è un bella moneta, emessa nel 2010, per celebrare il giubileo di platino (75 anni) della Reserve Bank of India, dove è raffigurato il simbolo della banca nazionale indiana, composto da un leopardo e una palma.

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